Sant’Alessandro

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DESCRIZIONE

Il dipinto è di tema religioso in cui viene raffigurato Sant’Alessandro.
Il Santo indossa un’armatura romana e in una mano ha una bandiera, sulla quale è disegnato un giglio bianco, che è simbolo di purezza.
Il quadro grazie a ciò è molto realistico e dinamico: il cavallo sul quale monta il Santo ha la zampa anteriore alzata, come se stesse per compiere un movimento e la luce che proviene dal lato sinistro del quadro aiuta a creare forti effetti di chiaroscuro. Sullo sfondo sono raffigurate delle nuvole.
Inizialmente, questo dipinto apparteneva alla Chiesa di San Defendente di Romano di Lombardia, in particolare all’Altare della Pietà, insieme al dipinto “San Defendente” dello stesso autore. I due quadri fungevano da elementi decorativi laterali.

DATA Metà del 1600
TECNICA Olio sul tela
DIMENSIONE Altezza: 220 cm

Larghezza: 90 cm


AUTORE

Pietro Ricchi, soprannominato il “Lucchese” per la sua provenienza.


BIOGRAFIA

Pietro Ricchi nacque a Lucca nel 1600 e studiò a Passignano, in provincia di Firenze, ed in seguito a Reni, nel bolognese. Nel 1630 viaggiò per la Francia visitando varie città, che conservano varie testimonianze della sua permanenza, come gli affreschi e le decorazioni nei più famosi castelli di Francia.
Tornato in Italia si spostò a Milano (1634), poi a Brescia, dove, nel Museo Diocesano, è conservata la sua opera più antica arrivata fino a noi, chiamata “La Vergine con Santo”. Infine si trasferì a Udine, dove trascorse gli ultimi anni della sua vita; morì nel 1675. Sviluppò uno stile molto espressivo, influenzato dai maestri del Barocco italiano, come Tintoretto, Barbelli e Veronese.
La sua pittura è caratterizzata da colori cangianti, che rendono le sue opere, dunque, particolarmente luminose. Ricchi si distinse per l’originale preparazione delle tele, sulle quali stendeva una base di olio prima di dipingere, in modo tale che l’esecuzione fosse più rapida. Molte delle sue ultime opere sono caratterizzate da colori brillanti e forme eleganti. Pietro Ricchi visse anche in Francia e a Brescia, città nella quale si trova la sua opera più antica arrivata fino a noi.