DESCRIZIONE
Nel dipinto sono rappresentati diversi personaggi: tra cui San Sebastiano, due soldati con gli archi e un angelo in uno sfondo azzurro. il Santo è il soggetto principale, posto sulla destra, il suo corpo è rappresentato seminudo, esso occupa la più grande parte dello spazio, l’opera è illuminata da una luce che cala dall’alto come se fosse emanata dal Paradiso.
La scena rappresenta il martire che, con una freccia nel costato sanguinante e le mani legate, viene minacciato dai soldati, essi con volto cattivo e rappresentati nell’atto di colpire il martire, i quali si trovano rappresentati in basso a sinistra nella zona più oscura del quadro.
Lo sguardo del santo è rivolto fiducioso verso l’angelo, il quale gli offre la palma del martirio.
San Sebastiano, il martire, era un comandante militare romano vissuto nel terzo secolo d.C., che nel corso della sua vita riuscì a convertire molte persone al cristianesimo. San Sebastiano fu successivamente considerato una minaccia per l’imperatore, che diede ordine di ucciderlo, venne così legato ad un albero in campagna e trafitto da molte frecce.
L’ordine però non porto il giusto successo, infatti, San Sebastiano non muori, quando i soldati se ne andarono, reputandolo morto, venne curato da Santa Irene e una volta guarito, Sebastiano andò a dichiarare la sua fede davanti all’imperatore Diocleziano che in risposta diede l’ordine di flagellarlo fino alla morte.
DATA | 1650/1700 |
TECNICA | Olio su tela |
DIMENSIONE | Altezza: 135 cm
Larghezza: 180 cm |
AUTORE
Sconosciuto, probabilmente di Cremona